RMG - Minori Stranieri Non Accompagnati: per un impegno salesiano qualificato e competente

16 Dicembre 2016

(ANS – Roma) – I Salesiani di Don Bosco da oltre 150 anni ritengono i minori soggetti attivi di diritti e ricercano il potenziale positivo di ciascuno di essi, da far sbocciare con l’educazione. In tutto il mondo però sono milioni i “Minori Stranieri Non Accompagnati” (MSNA), una delle categorie più a rischio di violenze, sfruttamento, violazione dei diritti. In occasione della Giornata internazionale per i Diritti dei Migranti, che si celebra il 18 dicembre, il Don Bosco International presenta alcune linee guida affinché il lavoro salesiano con questi minori sia sempre qualificato e rispettoso delle loro esigenze specifiche.

Secondo un rapporto dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) le persone fuggite da guerre, persecuzioni e violenze nel mondo a fine 2015 erano 65,3 milioni, circa la metà delle quali minori: bambini e ragazzi tra i più indifesi e bisognosi.

In tutto il mondo sono molte le opere salesiane attive con i minori migranti e rifugiati: ad Istanbul, in Turchia, i Salesiani da 20 anni accolgono oltre 1.000 bambini e giovani fuggiti dalle guerre in Iraq e Siria; in Libano, i Salesiani li ospitano presso l’oratorio di El Houssoun; in Kenya lo fanno nel mega-campo profughi di Kakuma; in Germania accompagnano circa 500 giovani rifugiati, la maggior parte dei quali a Monaco e Norimberga; giovani migranti vengono aiutati a Tijuana, in Messico, sul confine con gli Stati Uniti; e in Italia, Spagna, Austria, Portogallo, Malta… e in tanti altri paesi, dove le comunità accolgono da qualche famiglia fino a decine di rifugiati, provvedendo anche al loro inserimento socio-lavorativo.

Per assicurare che a ciascun minore migrante o rifugiato sia garantita la migliore tutela possibile, il Don Bosco International, organismo che rappresenta i Salesiani nelle istituzioni europee, ha emanato delle linee Guide per il lavoro salesiano con i MSNA, che richiedono:

  • un supporto appropriato verso i MSNA a partire dal loro trattamento come individui, dal primo contatto e anche oltre l’età dei 18 anni;
  • l’impegno verso la cooperazione con altre istituzioni qualificate;
  • l’educazione integrale;
  • la promozione della dignità umana dei MSNA;
  • l’integrazione specifica attraverso strutture idonee atte ad evitare la costituzione di “ghetti”;
  • il sostegno nell’apprendimento delle lingue;
  • percorsi di formazione permanente per tutti coloro che sono impegnati con dei ruoli pedagogici con i Salesiani.

Per la Famiglia Salesiana non contano genere, credo, educazione, origini, passaporti… Qualsiasi minore è soggetto attivo dei propri diritti, protagonista della propria storia e al centro di tutto il processo educativo. Egli non è considerato solo un destinatario di servizi, ma una persona con delle proprie opinioni, che deve essere ascoltata e rispettata. “Basta che siate giovani perché io vi ami assai”, diceva Don Bosco.

La dichiarazione completa è disponibile sul sito del Don Bosco International.

InfoANS

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