Belgio – Equilibrio Vita-Lavoro 4.0 – Sfide nel tempo della digitalizzazione

17 Novembre 2016

(ANS – Bruxelles) – Il 15 novembre 2016 l’Alleanza Europea per la Domenica (European Sunday Alliance – ESA) ha organizzato la sua terza conferenza europea, questa volta sul tema “Equilibrio Vita-Lavoro 4.0 – Sfide nel tempo della digitalizzazione” presso la sede del Comitato Economico e Sociale Europeo (EESC, in inglese). Nell’occasione oltre 100 partecipanti hanno discusso su come la digitalizzazione avrà un impatto su tutti gli aspetti della nostra vita e su come vada garantito un sano equilibrio Vita-Lavoro. Il Don Bosco International è stato attivamente coinvolto nell’organizzazione della conferenza.

Luca Jahier, Presidente del Gruppo III dell’EESC e tra i primi sostenitori dell’ESA, ha aperto la conferenza, insieme agli Europarlamentari Evelyn Regner (S&D) e Thomas Mann (PPE).

La cornice della conferenza è stata individuata da Günther H. Oettinger, Commissario europeo per l’Economia e la Società Digitale. Egli ha parlato della trasformazione e del futuro del lavoro e delle società in Europa causati dalla digitalizzazione. Ha poi aggiunto che l’attenzione all’impatto della digitalizzazione sul settore dell’industria è stata troppo miope. La digitalizzazione cambierà il mondo del lavoro e aumenterà ulteriormente la flessibilità del lavoro. Ciò da un lato migliorerà la riconciliazione tra lavoro e vita privata. Ma d’altra parte, non ci si può aspettare di essere reperibili in ogni momento.

Nella prima tavola rotonda sono intervenuti quattro relatori sul tema: “Nuove forme di occupazione - Flessibilizzazione del tempo di lavoro”. Irene Mandl, di Eurofound, ha spiegato da una prospettiva di ricerca che la digitalizzazione avrà effetti strutturali sul mondo del lavoro, che sono ancora ambivalenti. Delphine Latawiec, del Centro Mazionale dei Lavoratori Belgio/UNI Europa Commerce, ha sottolineato che non tutti i lavoratori possono scegliere il loro posto e tempo di lavoro. La flessibilità può migliorare veramente l’equilibrio Vita-Lavoro per dei gruppi specifici di lavoratori. Baudouin Baudru, del Gabinetto del Commissario Europeo Marianne Thyssen, ha assicurato ai partecipanti che la Commissione sta attualmente lavorando per garantire un quadro giuridico e politico adeguato a tale scopo.

La seconda tavola rotonda ha affrontato il tema “La vita oltre il lavoro e la digitalizzazione - La necessità dell’irreperibilità”. Evelyn Regner ha sottolineato il valore del riposo; non solo per i lavoratori, ma per la stessa produttività delle aziende. Il suo intervento è stato sostenuto da mons. Bruno Feillet, vescovo ausiliare di Reims. La digitalizzazione ha il potenziale di riavvicinare le famiglie, ad esempio via Skype, come pure quello di facilitare l'accesso alla conoscenza. Eppure, i dispositivi digitali fanno anche sì la gente non dialoghi. Cosa significhi lavorare in un call center è stato ben descritto da Héctor Saz, un teleoperatore specializzato dalla Spagna. La maggior parte dei teleoperatori hanno contratti part-time, lavorano in orari non convenzionali e sono mal pagati. Molti sono giovani e non qualificati e hanno bisogno di un secondo lavoro per guadagnare abbastanza soldi per vivere, il che rende la conciliazione vita-lavoro praticamente impossibile. Hannes Kreller, dell’Alleanza per la Domenica Libera in Germania, ha sottolineato l’importanza del tempo libero sincronizzato per partecipare alla vita sociale, allo sport e alla cultura. La digitalizzazione, secondo Ingo Dachwitz, Direttore di netzpolitik.org e Delegato giovanile al Sinodo della Chiesa protestante della Germania (EKD), creerà nuove forme di impegno sociale e politico.

In questa occasione l’ESA ha anche lanciato una risoluzione per un miglior equilibrio vita-lavoro e un tempo libero sincronizzato nell’era della digitalizzazione. La risoluzione è finalizzata ad incentivare la società civile e i politici ad approfittare delle opportunità disponibili per la conciliazione vita-lavoro e a limitare i rischi creati dalla digitalizzazione a beneficio di tutti i cittadini europei.

È ancora possibile sottoscrivere la risoluzione qui.

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